Convegno "Sport 3.0" - Coni Point Rovigo
In che direzione va l’impiantistica sportiva? Quanto è importante la prevenzione nello sport? Cosa significa oggi gestire una Asd?
Tre domande che ieri hanno trovato risposte esaustive grazie al convegno “Sport 3.0 – Verso una nuova visione delle Asd del terzo millennio. Le nuove sfide e le responsabilità del dirigente sportivo”, organizzato dal Coni Point di Rovigo al Museo dei Grandi Fiumi di Rovigo.
Un momento di cultura che ha aperto nel migliore dei modi il weekend “A Tutto Sport” che domani prevede una vera e propria “invasione” di giovani alunni e atleti nel centro storico di Rovigo (al mattino le scuole primarie del capoluogo, al pomeriggio i tesserati delle federazioni provinciali) e che domenica di chiederà con un’edizione speciale della CorriXRovigo con partenza e arrivo in piazza Vittorio Emanuele.
A fare gli onori di casa il delegato provinciale del Coni Point di Rovigo Lucio Taschin: “Abbiamo deciso di puntare sulla cultura sportiva per iniziare un grande weekend a cinque cerchi nel centro di Rovigo. Con questo convegno, nel quale abbiamo il piacere di ospitare come relatori tre esperti della Scuola regionale dello Sport del Coni Veneto, tocchiamo tre temi molto delicati come l’impiantistica, la prevenzione e il management sportivo, che consentono di capire in che direzione si sta evolvendo il mondo dello sport. Anche nella provincia di Rovigo, dove stiamo tornado ad avere numeri importanti a livello giovanile. Come testimoniato, ad esempio, dai Campionati studenteschi che proprio ieri ci hanno regalato una gioia grazie a Rachele Bovo di Adria che a Roma nel salto in alto ha vinto il titolo italiano”.
Presente in sala anche l’assessore allo sport del Comune di Rovigo Luigi Paulon.
Il Coni Veneto era rappresentato ai Grandi Fiumi dal presidente Gianfranco Bardelle: “Il volontariato è ciò che manda avanti il mondo sportivo. Quello Veneto si basa su 200mila persone che si impegnano ogni giorno tralasciando
spesso le famiglie. Abbiamo molti amici nelle istituzioni, però manca sempre un po’ di attenzione nei confronti dello sport; ci sono cifre investite nell’impiantistica sportiva che a volte mi fanno sentire ‘povero’. Non vogliamo continuare a essere aiutati solo da un ente, la Fondazione Cariparo, che ha capito bene che lo sport non è solo divertimento, ma porta anche cultura, economia, turismo e soprattutto salute nei nostri giovani. E’ stata fatta una legge regionale dello sport che andrà cambiata perché ha problemi proprio nella parte relativa alla gestione degli impianti sportivi; la aggiorneremo, ma non con le competenze di chi non ha mai fatto sport. Sono 7 anni che non viene messo a bilancio un euro a livello regionale per l’impiantistica sportiva. Questo non è più accettabile”.
Il numero uno del Coni regionale ha sottolineato anche quanto si stia facendo a livello di cultura. “Come Scuola regionale dello Sport siamo molto attenti alla formazione dei dirigenti. Negli ultimi 3 anni stiamo introducendo un nuovo modo di operare nel mondo dello sport, per garantire a chi vi opera un’adeguata preparazione alle nuove normative. E’ importante aumentare le competenze di tutti”.
Da ultimo il presidente ha omaggiato i Bersaglieri della Rugby Rovigo, tornati nell’Olimpo della palla ovale italiana: “Ho esultato per lo scudetto della Rugby Rovigo – ha confessato - Credo che la nuova dirigenza abbia raccolto il meritato premio per il tanto impegno profuso. Avete dimostrato che non siete secondi a nessuno, fate parte della grande squadra sportiva del Veneto”.
Ad aprire la serie di interventi Gabriele Bassi, che cogliendo gli assist del presidente Bardelle ha esplorato il tema dell’impiantistica sportiva.
“La cultura, nella gestione dell’impianto sportivo, è fondamentale. C’è un patrimonio che va mantenuto e valorizzato”, ha esordito. Nella sua relazione il professionista ha analizzato le maggiori criticità che si incontrano nel far conciliare le normative con le situazioni concrete esistenti. Progettazione, ricerca di un finanziamento e programmazione della gestione: queste le 3 tappe fondamentali che portano alla nascita o al recupero di ogni impianto. “Spesso quando si pensa a un impianto ci si dimentica della sua gestione futura – ha ricordato Bassi - Invece questa dovrebbe essere considerata fin dall’inizio. Le norme che rappresentano il ‘vangelo’ in materia di impiantistica sportiva sono il Decreto ministeriale del 18 marzo 1996 n. 61 e le norme del Coni”. A chiudere l’intervento del consulente del Coni Veneto una rapida illustrazione delle procedure per chiedere pareri al Coni, anche sulla piattaforma informatica esistente.
La presenza in sala di Sandro Fioravanti ha consentito di ricordare che a settembre verrà riproposto il bando “Sportivamente” dedicato proprio all’impiantistica sportiva, che lo scorso anno ha consentito nelle provincie di Padova e Rovigo la sistemazione di ben 6 palazzetti dello sport. A breve verranno assegnati anche i buoni acquisto per il materiale sportivo previsti dal bando “Sportivamente” 2016.
La “lunga storia” del Decreto Balduzzi è stata al centro della successiva relazione di Maurizio Schiavon, che ha spaziato a 360 gradi sul tema della prevenzione. “Ponderate le informazioni che trovate in giro, soprattutto su internet. I rischi nello sport si riducono solo con le visite preventive”, ha ricordato subito Schiavon. Statistiche alla mano, il dottore ha mostrato tassi di mortalità in picchiata nel corso degli anni, sia tra agonisti che non agonisti, grazie all’introduzione delle visite di idoneità; un modello italiano che un po’ alla volta è stato adottato anche negli altri Paesi. Sono state quindi esaminate nel dettaglio le varie visite esistenti per ottenere il rilascio dei diversi certificati. Infine un focus sulla delicata posizione dei presidenti, esposti a rischi di cui spesso non sono nemmeno a conoscenza: “La legge prevede molte responsabilità per i presidenti delle società: dal controllo delle scadenze dei certificati, fino addirittura a quello relativo all’antitetanica degli atleti”, ha ricordato Schiavon.
L’efficienza organizzativa delle Asd è stata quindi al centro della relazione di Massimo Zanotto, membro di uno degli studi più importanti d’Italia in management sportivo. “E’ difficile oggi fare il dirigente sportivo perché a volte le soddisfazioni le troviamo solo dentro noi stessi. Ma ci sono alcune domande che dobbiamo porci: qual è la nostra rilevanza sociale nella comunità? come ci rapportiamo verso l’esterno e con gli altri membri della società? che relazione abbiamo con i genitori dei tesserati? – ha spiegato - E’ fondamentale avere un’idea precisa dell’identità che vogliamo dare alla nostra società, condividere con le altre componenti le finalità”. L’esperto della Scuola regionale dello Sport ha sottolineato l’importanza della comunicazione per far sapere cosa succede e cosa viene fatto all’interno della società sportiva. Condivisone all’esterno significa in primis coinvolgere le famiglie dei ragazzi: “Occorre chiedere ai genitori di partecipare ad un progetto di crescita, creare con loro una sorta di ‘patto educativo’”.
Molte e interessanti le domante rivolte dai partecipanti nella tavola rotonda finale. A tutti gli iscritti all’entrata è stata regalata una chiavetta usb da parte del Centro Attività Motorie, sponsor di “A Tutto Sport”. Sostiene il weekend del Coni Point di Rovigo anche il Centro Medico di Rovigo.