Il Coni Point di Vicenza consegna le Benemerenze Sportive
28 campioni d'italia e poi le società, i tecnici e i dirigenti che con la loro passione e impegno sono riusciti a dare lustro allo sport vicentino, che si è riunito lunedì allo spazio espositivo dell'ex lanificio Conte di Schio per dare loro il giusto riconoscimento con la consegna delle medaglie, stelle e palme di bronzo.
51 le benemerenze assegnate dal Coni, una in meno rispetto all'anno prima, ma con una crescita che vede le discipline premiate da 14 a 21. "E questo a testimonianza di quanto la famiglia vicentina sia variegata".
Esordisce così il delegato provinciale del Coni Giuseppe Franco Falco che poi prosegue: "Il nostro movimento é vivo a dispetto di quanti ci dicono che siamo retrocessi dalla quattordicesima alla ventesima posizione nella speciale classifica de Il Sole 24 ore.
C'è invece da registrare il grande successo dei corsi di formazione e aggiornamento, l'ultimo dei quali, che aveva come tema il fisco, ha visto ben 103 partecipanti. A riguardo ci auguriamo di aprire a breve lo sportello di prima assistenza gratuita".
La parola d'ordine per il Coni di Vicenza è fare squadra in un dialogo aperto che coinvolge ad esempio associazioni come il Panathlon o banche come la Volksbank. Senza dimenticare l'impiantistica, che avrà un nuovo censimento ad una quindicina di anni dall'ultimo rilevamento statistico.
"L'atleta deve essere messo nelle condizioni di allenarsi bene - ha continuato il delegato - E poi non dimentichiamo la collaborazione con la scuola e l'aiuto per monitorare i ragazzi delle società sportive di Vicenza anche grazie al Cemes. L'auspicio - conclude - é che continuiamo a fare squadra. Non a caso qualche anno fa è stato coniato il motto 'Coni porte aperte' e, a riguardo, cercheremo di allestire una seconda sala riunioni da 30-35 posti oltre a quella che già abbiamo in sede". Non casuale la scelta di scegliere Schio per ospitare questa festa delle benemerenze: "Schio ha creato il logo di città dello sport, che é congenito nella città - ha spiegato Falco - Oggi ci sono tre palazzetti, oltre al centro di preparazione atletica del Coni che per una certa miopia é stato deciso di chiudere da parte di CONI servizi tanto che per gli allenamenti nazionali sono rimasti soltanto Tirrenia, l'Acqua Cetosa e Formia".
L'assist è per il sindaco Valter Orsi: "L'impianto lo annoveriamo tra le proprietà comunali e si sta investendo per riportarlo agli onori che merita - afferma il primo cittadino - La nostra è una città dello sport nei fatti anche grazie all'assessore Aldo Munarini che sta cercando di dare delle risposte concrete a tutti. Tra i progetti una nuova grande palestra nell'area del campus e poi lavori anche a Giavenale e a Magrè. Non dimentichiamo che lo sport é un fattore determinante nella crescita dei ragazzi e li tiene lontani dai pericoli. La vittoria più grande é impegnarsi nella propria cultura psico-fisica". Chiamato in causa l'assessore Munarini anche nell'occasione non si tira indietro. E' lui ad intonare l'inno di Mameli quando, per un intoppo, la musica non parte.
E, invece, di prendersela contro gli scherzi imprevisti della tecnologia, crediamo che il "fuori programma" sia stato molto più emozionante e coinvolgente: tutta la sala in piedi a cantare, qualcuno con la mano sul cuore come il fiduciario del Coni Emiliano Barban.
Non poteva mancare il presidente regionale Gianfranco Bardelle: "Questa è la festa del mondo del volontariato che si impegna per portare avanti lo sport per tutti, quello che amiamo e per cui ci impegniamo con passione. Non a caso il Veneto dello sport è terzo per numeri dietro soltanto alla Lombardia e al Lazio. La nostra regione ha, infatti, solo 12 comuni senza una società sportiva e le istituzioni sono vicine al mondo dello sport, che vanta un movimento unico. Lo sport è divertimento, ma anche cultura, tiene i ragazzi lontano dai pericoli, dalla droga o dalla troppa tecnologia. Purtroppo, ed è l'altra faccia della medaglia, siamo l'unica nazione al mondo che ha soltanto un'ora di educazione motoria a scuola. Bisognare invece dare un segnale perchè lo sport diventi sempre più importante è faccia parte dell'Italia del futuro".
Lo sa bene l'assessore all'istruzione e formazione della Regione Veneto Elena Donazzan, che porta il saluto del presidente Luca Zaia il quale aveva volta mandato un messaggio scusandosi di non essere presente e rivolgendo un plauso ai premiati: "Il risultato sportivo é frutto del sacrificio e di una squadra che lavora - ha affermato - E' un motivo d'orgoglio aver introdotto nel calendario scolastico le giornate dello sport in modo che diventi una materia scolastica trasversale, vincendo la resistenza di certi docenti che non la considerano magari alla pari degli insegnamenti tradizionali. Chi fa sport ha un metodo di testa, impara il valore della meritocrazia e cresce in quella che poi diventerà una palestra di vita. Non a caso gli imprenditori spesso scelgono per ruoli dirigenziali importanti candidati in cui, oltre al titolo di studio, c'è il curriculum sportivo a fare la differenza".