
FSN e EPS fanno squadra per rilanciare il Liceo Sportivo "Paleocapa" di Rovigo
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Federazioni ed Enti di promozione sportiva sono pronti a “entrare in classe” per far crescere il liceo sportivo “Paleocapa” di Rovigo. La strada ormai è tracciata e una nuova squadra è pronta a raccogliere la sfida. Grazie all’impegno del delegato del Coni Point di Rovigo Lucio Taschin, ieri mattina si sono riuniti attorno allo stesso tavolo molti rappresentanti dello sport polesano, tutti disponibili a collaborare con l’istituto rodigino per dar vita a future collaborazioni che si inseriscano nella proposta formativa che l’indirizzo sportivo del liceo scientifico rodigino offre ai suoi iscritti.
Al confronto, tenutosi nella sede stessa del “Paleocapa” in via De Gasperi, erano presenti Remo Zanellato (Cip), Fabrizio Gazzignato (Fijlkam), Nicola Raisi (Acsi Rovigo), Federico Simonetta (Federazione Canoa), Natascia Vianello (Fipav), Raffaele Rugin (Federazione Cronometristi), Luca Pastorello (Figc), Antonella De Angeli (Federazione Sport Equestri), Samuele Lazzari e Lorenzo Stocco (Compagnia Arcieri Rovigo), Massimo Gasparetto (Uisp Rovigo), Antonio Pizzo (Csi Rovigo) e Federico Cogo (Panathlon Rovigo).
“C’è spazio per interessanti collaborazioni nel nostro orario scolastico, sia al mattino e soprattutto al pomeriggio – ha confermato la dirigente scolastica Paola Passatempi – Purtroppo non disponiamo di una nostra palestra, ma mi è stata promessa una convenzione che dovrebbe meglio regolare il nostro utilizzo del Palazzetto dello sport e attendo una risposta entro la fine di gennaio. Il prossimo anno il nostro indirizzo sportivo inizierà ad esplorare discipline giuridiche ed economiche con nuovi docenti e, anche in questa ottica, ogni Federazione o Ente di promozione potrebbe essere utile portando le proprie esperienze concrete. Si possono creare veri e propri cicli di collaborazione. Pensiamoci tutti insieme da ora in avanti”.
Come sottolineato da Alessandra Andreotti, referente dell’orientamento del liceo scientifico “Paleocapa”, l’intenzione dell’indirizzo sportivo è proprio quella di “toccare ogni aspetto connesso con ogni singola disciplina, da quelli scientifici a quelli legati ai materiali utilizzati, fino agli aspetti giornalistici e della comunicazione”. Alla luce di ciò un contatto diretto con federazioni, enti e singole società, direttamente in orario scolastico, potrebbe arricchire non poco il percorso formativo degli studenti. Senza contare il conseguente effetto, non meno importante, di promozione verso l’esterno di un’eccellenza scolastica unica in Polesine. “L’importante è pensare in prospettiva al tipo di contributo pratico o anche solo teorico che potrete dare al nostro liceo – ha aggiunto Alessandra Andreotti rivolgendosi a Federazioni ed Enti – Lo scopo ultimo deve essere quello di dare ai nostri ragazzi una formazione il più ampia possibile nel mondo dello sport”.
“Purtroppo il Coni Point di Rovigo formalmente non può stipulare una convenzione con il liceo scientifico per sostenerlo in questo percorso. Però, al di là dei pezzi di carta e delle firme, l’intesa c’è già ed è già solida – spiega Lucio Taschin – La prima cosa da fare è informare tutto lo sport polesano, in primis gli ambienti dove gravitano ragazzi che escono dalle scuole medie, per far conoscere questo indirizzo sportivo. Facciamo squadra e promuoviamo forme di collaborazione a tale scopo anche tra singole società”.
Il liceo scientifico “Paleocapa” aprirà le sue porte anche oggi per far conoscere a tutti le sue offerte didattiche. Gli “Open Day” proseguiranno poi il 30 e 31 gennaio.

A Ceregnano i campionati studenteschi di corsa campestre
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Nebbia e freddo non hanno frenato la voglia di correre degli studenti polesani che ieri mattina si sono presentati al via della fase provinciale dei Campionati studenteschi di corsa campestre. Un evento organizzato a Ceregnano in collaborazione tra l’Ufficio di Educazione fisica dell’Ust di Rovigo e il Comitato provinciale del Coni, con il prezioso sostegno anche economico del Comitato provinciale Fidal.
Circa 130 i ragazzi presentatisi al via all’impianto sportivo del Comune polesano. Cinque le scuole secondarie di primo grado della provincia rappresentate: Badia Polesine, Ceregnano, Lendinara, “Riccoboni” e “Bonifacio” di Rovigo. Le gare hanno coinvolto due categorie, Ragazzi e Cadetti, a loro volta suddivisi in base al sesso, per una mattinata che si è articolata dunque in quattro diverse campestri. Le prime tre, quelle riservate a Ragazze, Ragazzi e Cadette, si sono corse sulla distanza dei mille metri, mentre i Cadetti hanno affrontato 500 metri in più tra prati e campi.
Alle 9.45 sono state le Ragazze le prime a scattare. La prima a sbucare tra la nebbia dopo una volata di un chilometro è stata Chiara Visentin della “Bonifacio” col tempo di 4’45”, seguita da Martina Cecchetto della scuola media di Lendinara e Sara Tescaro. Alla “Bonifacio” è andata anche la classifica a squadre in virtù dei buoni piazzamenti di tutte le sue tesserate; secondo l’istituto di Badia Polesine, terza la “Riccoboni”.
“Bonifacio” sul gradino più alto del podio anche tra i Ragazzi grazie a Filippo Santato e al suo ottimo crono di 4’19”. Bruciato di pochi secondi il duo della scuola media di Lendinara formato da Leonardo Francescato e Martino Travaglini. Proprio l’istituto altopolesano ha però portato a casa il primo posto nella graduatoria riservata agli istituti, precedendo la “Bonifacio” e la “Riccoboni”.
Alle 10.45 primi passi di corsa per le Cadette. A completare per prima il chilometro è stata Micol Furin della scuola media di Badia Polesine, col tempo di 4’28”, che solo sul filo di lana ha avuto la meglio su Elena Costanzo della “Bonifacio”; terza Virginia Gidoni della “Riccoboni”. Primato a squadre alla “Bonifacio”, che ha prevalso su Lendinara e Badia Polesine.
Tra i Cadetti successo per Giorgio Lodo della “Riccoboni” che ha percorso i 1500 metri previsti in 6’04”, precedendo Luca Marchesi della “Bonifacio” e il compagno di istituto Matteo Gidoni. Piazze invertite tra le due scuole medie rodigine per quanto riguarda i primi due posti della classifica a squadre, con le medie di Lendinara a completare il podio.
A premiare gli atleti a fine giornata anche il presidente della Fidal provinciale Sergio Pascucci. Riuscita anche l’organizzazione dei trasporti in rete tra le scuole (due per pullman). Ringraziamenti dovuti al Comune di Ceregnano per la concessione dell’impianto e alla società sportiva locale per l’ospitalità, oltre naturalmente alla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo per i contributi preziosi necessari all’acquisto di materiale e attrezzature per l’attività sportiva nelle scuole.

“Defibrillatori: a che punto siamo?”. Il 28 novembre il convegno in Gran Guardia con Ulss 18 e Scuola Regionale dello Sport
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Il tempo stringe. Entro l’1 gennaio 2016 anche le società sportive dilettantistiche, ad esclusione di quelle che svolgono attività a basso impatto cardiovascolare (come bocce, biliardo e golf) dovranno dotarsi di un defibrillatore semiautomatico. L’obbligo, già legge per le società professionistiche, è imposto dal “decreto Balduzzi”, datato 2013 e finalmente pronto a tradursi in una svolta definitiva per il mondo sportivo. In ogni palestra o impianto di gioco non dovrà mai mancare questo prezioso strumento.
Ma il Polesine è davvero pronto al cambiamento? Quasi insidie nasconde la nuova normativa? E soprattutto, abbiamo già la necessaria dimestichezza con i defibrillatori? Per rispondere a queste e a molte altre domande il Coni Point di Rovigo ha organizzato per sabato 28 novembre un convegno nella Sala della Gran Guardia, in piazza Vittorio Emanuele II a Rovigo a partire dalle 9.30, dal titolo “Defibrillatori: a che punto siamo?”. Un evento organizzato in collaborazione con il reparto di Cardiologia dell’Ulss 18 diretto dal dottor Loris Roncon, la Centrale Operativa del 118 diretta dal dottor Marco Sommacampagna e con il sostegno della Scuola regionale dello Sport del Veneto, durante il quale si cercheranno di affrontare gli aspetti regolamentari, medici e giuridici legati ad un argomento così delicato. Non mancherà la testimonianza degli Amici del cuore di Rovigo, da sempre impegnati in attività di sensibilizzazione e informazione sulle malattie del sistema cardiocircolatorio.
A sottolineare quanto sia importante un approfondimento in materia di defibrillatori, ricordando anche recenti fatti di cronaca fortunatamente a lieto fine, è la dottoressa Mariapaola Galasso, cardiologa dell’Ulss 18. “A settembre nel reparto di Cardiologia di Rovigo sono stati ricoverati due pazienti colti da arresto cardiaco durante l’attività fisica ed entrambi ‘resuscitati’ dal pronto intervento degli astanti che, dopo aver praticato il massaggio cardiaco, hanno utilizzato con successo i defibrillatori semiautomatici presenti riuscendo ad interrompere l’aritmia e ripristinare il ritmo regolare del cuore – ricorda la dottoressa, che aggiunge - L’arresto cardiaco in età giovanile interessa 4/5 soggetti su 100.000 persone ma, tenendo conto dell’aumento dell’attività fisica, anche in soggetti più anziani non è evenienza così rara”.
La presenza di un defibrillatore in un impianto sportivo e il suo corretto utilizzo possono dunque salvare una vita in caso di arresto cardiorespiratorio. “L’intervento più importante e primario è quello del massaggio cardiaco con cui il soccorritore, attraverso ritmiche compressioni del torace, vicaria l’attività di pompa cardiaca, interrotta dall’evento aritmico, permettendo di conservare le funzioni vitali dei vari organi – spiega Mariapaola Galasso - Per interrompere l’aritmia alla base dell’arresto cardiaco, prima dell’avvento dei DAE (defibrillatori semiautomatici, ndr), era necessario attendere l’arrivo del personale medico, con evidente allungamento dei tempi di rianimazione, mentre adesso anche ‘laici’, addestrati con appositi corsi gestiti dal 118 o da organismi accreditati, possono utilizzare questi device. L’apparecchio infatti è in grado di fare autonomamente la diagnosi, sollevando da questa responsabilità il soccorritore che deve solo premere il pulsante per erogare la scarica elettrica”. Ricordiamo che ogni minuto di ritardo nei soccorsi riduce del 10 % la probabilità di successo.
Riepilogando, come comportarsi dunque di fronte a un arresto cardiaco se si dispone di un defibrillatore semautomatico? “Nella cosiddetta catena della sopravvivenza i punti essenziali sono: riconoscimento e attivazione precoce del sistema di soccorso, rianimazione cardiopolmonare precoce eseguita dai presenti, defibrillazione precoce eseguita dai presenti, intervento dell’equipe di rianimazione avanzata. Da quanto detto si capisce il motivo per cui con la legge Balduzzi ha voluto tutelare chi pratica attività sportiva dotando tutte le strutture dove si pratica attività sportiva dei DAE. La loro presenza ‘sul campo’ permette di ridurre i tempi del soccorso e aumentare la possibilità di sopravvivenza dei pazienti”, spiega la cardiologa dell’Ulss 18.
Va poi detto che i DAE all’interno degli impianti sportivi entrano nella rete più generale del Public Access Defibrillation (PAD) cioè della rete di tutti i defibrillatori presenti nel territorio coordinati dalla Centrale del 118 pronti ad essere utilizzati in tutte le emergenze.
Non tutti però hanno già familiarizzato col nuovo strumento medico. Alcune società devono ancora dotarsene. Altre sono alle prese con più di qualche interrogativo. “Lo scopo di questo incontro, organizzato dal Coni point di Rovigo in collaborazione con l’Azienda sanitaria Ulss 18 e la Scuola regionale dello Sport del Veneto, è proprio quello di sensibilizzare le società sportive e fare il punto della situazione nella nostra provincia – sottolinea Maria Paola Galasso, che poi circa le principali criticità che si incontreranno nell’iter di adeguamento alla normativa, aggiunge - Al momento credo ci siano difficoltà legate soprattutto ad aspetti pratici nella gestione dei defibrillatori, specialmente in realtà come le palestre scolastiche condivise da più società”.
E’ proprio dalle scuole che secondo la dottoressa dell’Ulss 18 dovrebbe partire una campagna per la diffusione di una cultura della rianimazione. “L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato il progetto ‘Kids save lives’ che promuove l’inserimento in tutte le scuole, per i bambini dai 12 anni in su, di 2 ore all’anno di cenni di rianimazione cardiopolmonare per educare le giovani generazioni. Tale richiamo è stato anche ripreso dal nostro Governo nella ‘Buona scuola’ ma l’assenza di risorse economiche stanziate penso renderà difficile il decollo del progetto”.
NB. Nei prossimi giorni verrà comunicato il programma dettagliato del convegno.
Il 5 dicembre la consegna delle benemerenze Coni 2014
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Ritorna, per la seconda volta nel 2015, l’atteso appuntamento con le Benemerenze sportive del Coni. Dopo l’evento dello scorso giugno (dedicato ai risultati sportivi ottenuti nel 2013), sabato 5 dicembre sarà di nuovo tempo di premiare le eccellenze dello sport polesano in occasione della nuova Cerimonia di consegna degli ambiti riconoscimenti a cinque cerchi. Al Ridotto del Teatro Sociale di Rovigo in piazza Garibaldi 31, a partire dalle ore 10, saranno distribuite le Stelle di bronzo al merito sportivo, le Medaglie al valore atletico e le Palme al merito tecnico relative all’anno 2014.
Nel rinnovato intento di fare squadra con chi ogni giorno opera nel territorio per il bene dello sport, il Coni Point di Rovigo guidato dal delegato Lucio Taschin ha deciso di impreziosire la cerimonia con un momento dedicato a Federazioni sportive, Enti di promozione sportiva e Discipline sportive associate del Polesine. Ad ognuna di esse è stato chiesto di segnalare una figura (atleta, tecnico o dirigente) che, pur non avendo necessariamente vinto titoli o medaglie, meriti un riconoscimento per l’impegno profuso nel processo di crescita del movimento sportivo, soprattutto attraverso l’attività giovanile. L’obiettivo è gratificare figure divenute di esempio in un ambito più territoriale, rendendole protagoniste proprio nella vetrina più prestigiosa per il Coni Point di Rovigo.
Prossimamente verrà reso noto un programma più dettagliato della cerimonia con l’indicazione delle autorità che interverranno.
Con “Coni ragazzi” a Badia Polesine lo sport è davvero per tutti
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Incoraggiare i bambini a svolgere attività fisica, dare un aiuto concreto a famiglie che non hanno possibilità economiche per sostenere i costi di un’esperienza extra scolastica, promuovere uno stile di vita sano, e infine diffondere i valori educativi dello sport. Questi i quattro fondamentali obiettivi di “Coni Ragazzi” il progetto sociale, sportivo ed educativo frutto della collaborazione tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri , il Ministero della salute e il Coni.
Un’iniziativa che coinvolgerà nell’intero Paese 30mila alunni dai 5 ai 13 anni e che il provincia di Rovigo troverà attuazione a Badia Polesine. Il Comune altopolesano e Venezia sono gli unici due del Veneto ad essere stati individuati come aree da coinvolgere sulla base di quattro parametri oggettivi: dispersione scolastica, reddito Irpef/persone fisiche, tasso di disoccupazione ed elenco delle “Aree Interne”, periferiche e ultraperiferiche. Scopo del progetto è infatti quello di permettere ai bambini che entreranno in graduatoria di praticare gratuitamente attività sportiva pomeridiana (2 ore alla settimana) scegliendo tra le molteplici discipline offerte dalle società che hanno aderito all’iniziativa.
In Polesine sono tre le realtà sportive che hanno risposto “presente” all’invito del Coni e che quindi apriranno le loro strutture a questo innnovativo progetto: Basket Badia 1978, Rugby Junior Badia e Volley Bagnolo di Po. Parallelamente alle ore di attività sportiva, sarà condotta una importante campagna informativa sui corretti stili di vita, che coinvolgerà le società stesse, i ragazzi partecipanti, le loro famiglie, le scuole e gli eventi organizzati dal Coni.
Per partecipare al progetto “Coni Ragazzi” occorre essere nati dal 2002 al 2010 e avere domicilio o residenza nelle aree identificate; quindi, per quanto riguarda il Polesine, nel solo Comune di Badia Polesine. Non è richiesto, come requisito d’accesso, il possesso della cittadinanza italiana. Per le iscrizioni dei ragazzi, possibili fino al 9 novembre (eventuali proroghe saranno comunicate), è necessario accedere al sito www.coniragazzi.it o presentare l’apposito modulo stampabile online direttamente alla società selezionata; occorre inoltre la dichiarazione Isee attestante il reddito familiare o una dichiarazione sostitutiva rilasciata dall’amministrazione locale competente. Nell’identificazione dei beneficiari si privilegeranno le fasce più basse e i nuclei con un numero maggiore di componenti. L’obiettivo, per quanto riguarda il bacino badiese, è di raggiungere almeno il traguardo dei 50 ragazzi partecipanti in modo da sfruttare nel migliore dei modi questa rara possibilità di rendere lo sport davvero accessibile a tutti.
Per info è possibile anche contattare il fiduciario per la zona di Badia del Coni provinciale, Marco Crivellaro, oppure rivolgersi alla sede del Coni Point Rovigo il martedì e giovedì dalle 9 alle 13.
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